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Cesare
De bello civili I,15
 
originale
 
[15] Auximo Caesar progressus omnem agrum Picenum percurrit. Cunctae earum regionum praefecturae libentissimis animis eum recipiunt exercitumque eius omnibus rebus iuvant. Etiam Cingulo, quod oppidum Labienus constituerat suaque pecunia exaedificaverat, ad eum legati veniunt quaeque imperaverit se cupidissime facturos pollicentur. Milites imperat: mittunt. Interea legio XII Caesarem consequitur. Cum his duabus Asculum Picenulu proficiscitur. Id oppidum Lentulus Spinther X cohortibus tenebat; qui Caesaris adventu cognito profugit ex oppido cohortesque secum abducere conatus magna parte militum deseritur. Relictus in itinere cum paucis incidit in Vibullium Rufum missum a Pompeio in agrum Picenum confirmandorum hominum causa. A quo factus Vibullius certior, quae res in Piceno gererentur, milites ab eo accipit, ipsum dimittit. Item ex finitimis regionibus quas potest contrahit cohortes ex delectibus Pompeianis; in his Camerino fugientem Lucilium Hirrum cum sex cohortibus, quas ibi in praesidio habuerat, excipit; quibus coactis XII efficit. Cum his ad Domitium Ahenobarbum Corfinium magnis itineribus pervenit Caesaremque adesse cum legionibus duabus nuntiat. Domitius per se circiter XX cohortes Alba, ex Marsis et Paelignis, finitimis ab regionibus coegerat.
 
traduzione
 
Cesare, uscito da Osimo, attraversa tutto l'Agro Piceno. Tutte le prefetture di quella regione lo accolgono con grande entusiasmo e danno ogni sorta di aiuto al suo esercito. Giungono da lui ambasciatori provenienti anche da Cingoli, cittadina che era stata fondata da Labieno e costruita con il suo denaro, e gli assicurano una completa e diligente esecuzione degli ordini. Cesare fa richiesta di soldati; glieli inviano. Nel frattempo la dodicesima legione raggiunge Cesare. Alla testa di queste due legioni egli si dirige ad Ascoli Piceno. Questa citt? era occupata da Lentulo Spintere e dalle sue dieci coorti. Costui, alla notizia dell'arrivo di Cesare, fugge via dalla citt? e nel tentativo di trascinarsi dietro le coorti viene abbandonato da gran parte dei soldati. Rimasto con pochi uomini durante la marcia incontra Vibullio Rufo, che era stato mandato da Pompeo nel Piceno per rassicurare gli abitanti. Vibullio, venuto a conoscenza da lui della situazione del Piceno, si fa consegnare i soldati e lo congeda. Cos? pure raggruppa dalle regioni confinanti quante coorti pu? fra i soldati arruolati da Pompeo; fra questi raccoglie Lucilio Irro, in fuga da Camerino, con le sei coorti che qui egli aveva tenuto di presidio. Con i soldati raccolti, forma tredici coorti. E con esse, a marce forzate, giunge a Corfinio presso Domizio Enobarbo e gli annuncia che Cesare con le due legioni ? vicino. Da parte sua Domizio aveva messo insieme circa venti coorti, raccogliendo uomini da Alba, dai Marsi, dai Peligni e dalle regioni confinanti.
 

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